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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
ALL'ISPETTORATO DI POLIZIA ITALIANA
PRESSO IL VATICANO

Sabato, 21 gennaio 1984

 

Signor Ispettore Capo,

e voi tutti, funzionari, graduati e dipendenti dell’Ispettorato di Pubblica sicurezza presso la Città del Vaticano.

1. Sono particolarmente lieto di questo incontro, che mi offre, come ogni anno, l’occasione di salutarvi, di porgervi i miei più vivi auguri per l’anno iniziato e di manifestarvi la mia riconoscenza per la vostra assidua opera.

Voi provvedete a vigilare sulla sicurezza non solo delle vicinanze della Città del Vaticano, ma anche di quei luoghi ove mi portano le frequenti visite pastorali in Roma e i viaggi nelle altre città italiane, richiesti dal mio ministero apostolico. L’incarico che voi svolgete è certamente importante e delicato: esige impegno, cura attenta e grande dedizione in un lavoro umile e non appariscente, ma tanto utile per salvaguardare l’ordine pubblico in favore dei fedeli che giungono da ogni parte del mondo.

2. Con apprezzamento ho ascoltato le parole del vostro Ispettore Capo il quale, interpretando i comuni sentimenti, ha reso testimonianza al senso del dovere che vi anima e ha indicato nella fede l’alimento e il sostegno del servizio da voi prestato con costante senso di responsabilità. Auspico che ciascuno di voi sappia sempre vedere e vivere così il proprio lavoro, e che in quest’Anno Giubilare si accresca ancor di più il vostro impegno di coerenza nel quotidiano servizio, affinché la consapevolezza della presenza redentrice di Cristo vi renda capaci di illuminare con la carità e la speranza cristiana tutta la vostra attività. Infatti che cos’è il lavoro se non la cooperazione con la potenza e l’amore di Dio, per sostentare la nostra vita e renderla più umana e più conforme al disegno di Dio? Certamente non sempre il lavoro è facile, soddisfacente; talvolta è pesante, non valutato, perfino pericoloso. Bisogna allora ricordare che ogni lavoro è anche una partecipazione alla sofferenza del Redentore la cui Passione ciascuno è chiamato a completare per la salvezza propria e dei fratelli.

L’augurio del Papa è che questa consapevolezza guidi e sostenga la vostra quotidiana fatica. Affido i miei voti alla materna protezione di Maria Madre di Dio, che, generando il Verbo incarnato, ha dato in lui al mondo la speranza di un futuro veramente umano e soprattutto la prospettiva della finale partecipazione alla gioia di Dio. Nella luce, pertanto, di Maria, che tutti invita a rinascere in Cristo alla vita nuova dei redenti, vi esorto a continuare con energia il vostro delicato ed impegnativo compito e imparto di tutto cuore a voi e alle vostre famiglie la benedizione apostolica, propiziatrice di copiosi doni di cristiana letizia e di serena prosperità.

 

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