DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI PARTECIPANTI ALL'ASSEMBLEA PLENARIA DELLA
PONTIFICIA COMMISSIONE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
Venerdì, 20 marzo 1987
Amati Cardinali,
Venerabili fratelli,
Fratelli e sorelle in Cristo.
1. È un piacere salutarvi nel momento in cui concludete l’annuale incontro plenario della Pontificia Commissione per le Comunicazioni Sociali.
Il vostro lavoro è immensamente importante per la Chiesa e per il mondo. Nostro Signore chiede ai suoi discepoli di insegnare a tutte le nazioni, oggi i media sono in grado di raggiungere tutte le nazioni così che una parola pronunciata una volta può essere una parola che raggiunge e istruisce tutto il mondo.
La parola pronunciata una volta e che raggiunge l’intera famiglia umana è Gesù Cristo, la Parola fatta carne. La sua verità è la buona novella di cui il mondo ha bisogno. Il suo amore è la sorgente di acqua viva che il mondo implora.
2. La parola di Dio è in grado di raggiungere un mondo che attende quando la celebrazione della Messa è trasmessa a molte nazioni. La liturgia della Parola introduce o rende noto più profondamente il messaggio di salvezza di Cristo; la liturgia dell’Eucaristia proclama veramente il mistero della nostra fede; Gesù Cristo morto e risorto che continua ad offrire se stesso a coloro che credono, come nutrimento spirituale, nel nostro pellegrinaggio verso l’eterna unione con lui.
Non posso sottolineare abbastanza l’importanza della trasmissione internazionale della liturgia di Natale e Pasqua preparate dalla commissione. Queste trasmissioni danno la possibilità a milioni di fedeli di pregare in unione con il Papa e con tutti i cattolici sparsi nel mondo, e permettono ad altrettanti milioni di persone di sperimentare ciò che noi crediamo e di pregare con noi.
Le trasmissioni televisive e della radio portano tutti i popoli del mondo a seguire con la preghiera, il Venerdì Santo, la via della croce.
Inoltre, lo scorso ottobre, molti capi religiosi vennero insieme ad Assisi a pregare per la pace. La radio e la televisione permisero a molti altri di unirsi a quella preghiera, i rapporti della stampa e dei nuovi media permisero ad altri di rinnovare questa preghiera e di ricercare quella conversione del cuore senza la quale la vera pace è impossibile.
Il prossimo giugno, alla vigilia di Pentecoste, il giorno in cui la Madre di Dio raggiunge i discepoli di suo Figlio per aspettare la venuta dello Spirito Santo, la televisione e la radio non solo faranno tutto il possibile per unire milioni di persone alla preghiera del Papa a Roma, ma trasmetteranno anche le loro preghiere e risposte così che faremo esperienza di una comunità mondiale di preghiera a Gesù attraverso sua madre Maria. Come alla prima Pentecoste, quando ognuno sentiva il messaggio predicato dagli apostoli nella propria lingua, così in questa Pentecoste molti sentiranno il messaggio di Cristo nella loro lingua e noi sentiremo la loro preghiera da tutto il mondo in una sinfonia di lode a Dio: creatore, salvatore e santificatore.
3. I mezzi di comunicazione che rendono possibili tali esperienze sono, la “mirifica”, la “cosa magnifica” di cui parlava il Concilio Vaticano II nella sua dichiarazione Inter mirifica.
So che la vostra commissione sta considerando dei modi per riconoscere gli sforzi di coloro che utilizzano questi strumenti di comunicazione con il miglior vantaggio possibile. So anche che state preparando un documento di guida e di supporto per le famiglie, per dar loro la possibilità di fare un buon uso dei media, per astenersi dall’usarli come immagini e messaggi che distruggono il tessuto morale della famiglia e della società.
Tutte queste iniziative sono necessarie e significative perché i media possano servire ad “insegnare a tutte le nazioni” il buon annuncio della dignità e del destino di coloro che sono veramente figli di Dio ed eredi del cielo.
Possa il Signore, attraverso l’intercessione di sua Madre continuare a guidare il vostro lavoro. Imparto di cuore a voi, ai vostri cari e ai vostri collaboratori in questo importantissimo lavoro di comunicazione la mia apostolica benedizione.
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