DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI PARTECIPANTI ALL'INCONTRO ECUMENICO
INTERCONFESSIONALE PROMOSSO DA PRESULI
DEL MOVIMENTO DEI FOCOLARI
Giovedì, 26 novembre 1987
“Eccomi, sono la serva del Signore!” (Lc 1, 38).
Venerabili fratelli.
1. Dopo Istanbul e Londra, il vostro itinerario spirituale vi ha portati quest’anno al Centro Mariapoli di Castel Gandolfo. Stamani anche il vescovo di Roma, il Papa, vi dà un affettuoso benvenuto, salutando mons. Klaus Hemmerle - che ringrazio per la cortese presentazione - e, con lui, ognuno di voi, come anche tutti i membri delle vostre Comunità: “Grazia e pace a voi in abbondanza” (1 Pt 1, 2).
Il vostro incontro, come tutti quelli promossi dal Movimento dei Focolari per il 1987, è centrato su Maria, la cui persona e il cui mistero voi amorevolmente approfondite, guardando a lei come “Parola di Dio vissuta”, come “Theotokos” e come “Modello del cristiano”. In Maria infatti si è realizzata in modo particolare l’amicizia salvifica e sponsale di Dio, in lei la beatitudine dell’ascolto ha avuto il suo più alto compimento; ella è il “luogo santo”, in cui la Parola di salvezza si è fatta carne e continuamente si offre a noi; in lei, vergine benedetta e premurosa madre, ci è data l’icona della Chiesa, pellegrina di fede, messaggera di speranza, discepola di amore. La potenza dell’Altissimo, che ha steso su di lei la sua ombra, l’ha resa madre del Redentore e dei redenti. Serva del Signore, ella diventa serva dell’umanità dei credenti e quale modello di ogni cammino di fede, ella si fa sostegno con la sua presenza orante di quanti cercano Dio in sincerità di cuore.
2. Venerati fratelli, memore dell’incontro avuto cinque anni fa, con quanti si ritrovarono allora al “Centro Mariapoli” per un simile incontro, desidero ora in questo Anno mariano, rinnovare con voi la fiduciosa invocazione: “Regina Apostolorum et mater unitatis, ora pro nobis!”. Prega per noi, per l’intera Chiesa del Figlio tuo, la quale “ex maculatis immaculata” (Sant’Ambrogio, Expos. Ev. Luc., I,17), ogni giorno è chiamata a rinnovarsi e a fiorire per la salvezza del mondo.
A lei affido la mia cordiale invocazione: che il vostro pellegrinaggio ecumenico, spinto dalla forza dello Spirito, sia sempre cantico di lode alla Trinità santissima, un servizio alla memoria delle opere mirabili da Dio compiute nella storia di ogni comunità cristiana, un richiamo fiducioso alla conversione e alla riconciliazione perché si compia l’anelito di Cristo. “O Padre, che siano perfetti nell’unità e il mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me” (Gv 17, 23). “Ut sint consummati in unum”.
Amen!
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