DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AGLI ALLIEVI DEL 12° CORSO DELLE SCUOLE
CENTRALI ANTINCENDI DI ROMA-CAPANNELLE
Giovedì, 18 aprile 1991
Carissimi giovani!
1. Al termine del Corso “Allievi Vigili Volontari Ausiliari”, avete desiderato l’incontro con il Papa.
Vi ringrazio sentitamente per questo vostro gesto di fede e di devozione, e mentre porgo a tutti voi, al Vostro Cappellano, ai Superiori e agli Istruttori, il saluto più cordiale, vi esprimo anche vivo apprezzamento per l’impegno col quale avete seguito il corso di addestramento.
Ricordo con piacere la visita alle Scuole Centrali Antincendi delle Capannelle, il 26 febbraio 1989, nel quadro della visita pastorale alla Comunità parrocchiale di Santa Barbara. Fu un momento assai significativo, in cui potei osservare con quale slancio ed entusiasmo i giovani allievi si preparano alla loro difficile missione.
2. Quest’anno voi ricordate il 50 anniversario del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, che venne istituito nel 1941 per tutelare l’incolumità dei cittadini e per la conservazione dei beni.
Questi 50 di intenso lavoro per una specifica formazione sono stati caratterizzati da spirito di abnegazione e di altruismo che ha fatto guadagnare allo Stendardo del Corpo sei Medaglie d’oro, e numerose altre segnalate onorificenze. Esprimo il mio compiacimento per questi prestigiosi traguardi conseguiti.
Alla fine del periodo di addestramento, voi venite inviati presso i Comandi Provinciali dove potrete mettere a frutto le conoscenze acquisite per i casi di necessità, che speriamo siano pochi, ma che comunque esigono sempre da voi coraggio e decisione.
3. Mantenete sempre viva la vostra fede cristiana che avete potuto approfondire in questi mesi. In mezzo a voi hanno agito vari gruppi di impegno liturgico e missionario; è stato svolto un corso biblico con varie conferenze e lezioni di religione; molti di voi hanno preso parte alla catechesi quotidiana in preparazione alla Cresima o hanno partecipato al pellegrinaggio militare a Lourdes. Avete pure organizzato “Veglie di preghiera” nei momenti forti dell’anno liturgico e avete realizzato un gemellaggio con il lebbrosario di Bebidia nel Ciad.
Vi esorto vivamente a continuare in questo fervore di impegno per la vostra vita spirituale, completando e approfondendo così la vostra cultura religiosa.
4. Oggi bisogna possedere una fede convinta, adulta, personalizzata; ma tutto questo si ottiene se si fa affidamento alla grazia divina e si è perseveranti nella preghiera; se si partecipa alla vita della propria Parrocchia per formarsi delle convinzioni salde e sicure, in modo da essere anche testimoni attendibili del Cristo risorto, e cioè cristiani coerenti e praticanti.
Portate alla società moderna il messaggio cristiano di certezza e di salvezza.
Con questi voti, ora vi imparto la mia apostolica benedizione!
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