DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI RESPONSABILI DELL’«UNITALSI» E DELL’ARCICONFRATERNITA
DELL’«HOSPITALITÉ» DEL SANTUARIO DI LOURDES
Sabato, 21 marzo 1992
Cari fratelli e sorelle,
Responsabili dell’Unitalsi e dell’Arciconfraternita
dell’“Hospitalité” del Santuario di Lourdes!
1. In occasione di questo vostro incontro organizzato a Roma, avete desiderato anche questa Udienza speciale, per significare al Papa i vostri impegni di volontari e i vostri programmi per un coordinamento più articolato e una animazione più intensa ed efficace. Sono molto lieto di accogliervi, vi ringrazio del vostro gesto di fede e di ossequio e porgo a tutti il mio cordiale saluto, in particolare a Monsignor Alessandro Plotti, Arcivescovo di Pisa, Presidente Nazionale dell’Unitalsi, a Monsignor Jean Sahuquet, Vescovo di Tarbes e Lourdes, e al Presidente Generale dell’Arciconfraternita. La vostra presenza richiama subito alla mente le “folle di Lourdes”, secondo il titolo del libro di memorie del grande convertito Joris Karl Huysmans, e cioè quella ormai lunghissima processione di persone oranti e fidenti, che dal febbraio-marzo 1858 si recano a quel Santuario, sorto presso la grotta di Massabielle, dove Maria Santissima apparve alla piccola Bernardetta Soubirous. Là, infatti, milioni e milioni di persone si sono avvicendate per chiedere forza spirituale, fede profonda, pace e serenità, grazie di guarigione dalle malattie. A voi, volontari dell’Unitalsi e Responsabili dell’“Hospitalité” desidero esprimere il mio vivo apprezzamento per quanto fate con tanta dedizione e il mio incoraggiamento a perseverare con amore e generosità nei vostri impegni di organizzatori e di animatori.
2. La vostra premurosa presenza a fianco di chi soffre e cerca un sollievo spirituale e fisico è prima di tutto un prolungato atto di carità umana e cristiana, ma nello stesso tempo è anche un’affermazione concreta e convinta di fiducia in Dio, che è Padre ed è amore, e che nel disegno della sua Provvidenza creatrice e redentrice ha voluto anche la presenza del dolore per dare alla storia umana una caratteristica di attesa della vera felicità oltre il tempo, di conquista personale di tale divina felicità e di invocazione a Dio misericordioso che per tutti è luce, forza e conforto. Inoltre il vostro aiuto cordiale e gentile è un apostolato veramente meritorio, in quanto è scuola di alta spiritualità e di vita cristiana, che insegna a scoprire nel sofferente il volto di Cristo stesso e a dare al dolore un significato e un valore redentivo. Lourdes è la mistica cittadella in cui l’Altissimo, per mezzo di Maria, fa sentire alle anime la sua presenza e le chiama alla conversione, alla conoscenza e accettazione della verità e a una più intensa vita di grazia e di santificazione. Dio si serve di un’umile fanciulla per illuminare le anime e spingerle alla conversione. Di questa realtà tanto consolante voi siete testimoni zelanti e benemeriti, ma anche privilegiati, in quanto vi si offre la possibilità di assistere a toccanti episodi di grazia.
3. L’incontro di questi giorni vi spinga a continuare con sempre maggior solerzia il vostro lavoro di organizzazione e di animazione a vantaggio dei malati e a unire insieme uno spirito sempre più soprannaturale, sforzandovi veramente di essere fiaccole di fede e di amore accese per illuminare i cuori e dare loro quelle speranze che non tramontano.
La Vergine Santissima, che voi amate con particolare affetto, aiuta tutti e tutti conforta; ma voi, Volontari dell’Unitalsi e responsabili dell’“Hospitalité”, fate in modo, con le vostre iniziative caritatevoli, che i malati trovino comprensione, aiuto e conforto, dando loro la possibilità di sperimentare al Santuario di Lourdes la consolazione di vedere una Chiesa che crede, prega, ama e gode già un momento di Paradiso.
La benedizione che ora vi imparto con grande effusione vi accompagni e confermi i vostri propositi.
© Copyright 1992 - Libreria Editrice Vaticana
Copyright © Dicastero per la Comunicazione - Libreria Editrice Vaticana