PAROLE DI GIOVANNI PAOLO II
AI PELLEGRINI GIUNTI A ROMA PER L’ORDINAZIONE EPISCOPALE
DI MONSIGNOR DOMENICO DE LUCA
Sabato, 3 luglio 1993
Carissimi fratelli e sorelle!
Sono lieto di accogliervi nella felice circostanza della Consacrazione Episcopale di Mons. Domenico De Luca. Insieme con i parenti e conoscenti di Torre del Greco, saluto i numerosi suoi amici presenti oggi a Roma per partecipare alla solenne liturgia, nel corso della quale egli riceverà la pienezza del sacerdozio ministeriale.
Rivolgo al neo-eletto una parola di cordiale riconoscenza per il generoso servizio prestato alla Santa Sede con dedizione continua e provata fedeltà. Da molti anni egli lavora nella Segreteria di Stato ed è per me motivo di gioia esprimergli oggi un sentito apprezzamento per la dedizione con cui ha svolto la sua attività, in particolare nel delicato compito di Capo del protocollo.
Grazie alle doti umane e all’impegno sacerdotale di cui ha sempre dato prova nei vari compiti affidatigli, sono certo che Mons. De Luca saprà ben corrispondere alle attese in lui riposte per il nuovo campo apostolico in cui ora la Provvidenza divina lo invia: quello di Nunzio apostolico in Marocco. Auspico di cuore che la sua presenza qualificata in quell’amata porzione di terra africana possa contribuire a rafforzare l’unità fra i fedeli e l’Episcopato e, allo stesso tempo, serva a stimolare anche un sincero dialogo inter religioso.
Con tali sentimenti, invoco la Protezione di Maria, Stella dell’Evangelizzazione, su di lui e sul ministero ecclesiale che sta per iniziare, sulla sorella, sui parenti, sui suoi collaboratori e su quanti oggi gli si stringono intorno per rendere grazie al Signore.
Assicuro al neo-eletto la mia preghiera accompagnata da una particolare benedizione, che volentieri estendo a tutte le persone care.
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