VISITA PASTORALE ALLA PARROCCHIA ROMANA DI SAN CLETO PAPA
DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI BAMBINI DELLA PARROCCHIA
Domenica 28 gennaio 1996
Siamo qui nella parrocchia di San Cleto, un Papa, Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, dunque il terzo Papa e il secondo Successore di San Pietro, il primo era stato Lino. Dunque questo Papa Martire, perché ha subìto il martirio, è il patrono della vostra parrocchia. Voglio ringraziare la vostra collega per il bel discorso che ha pronunciato. È vero che Gesù diceva sempre: « Lasciate che i fanciulli vengano a me ». Noi cerchiamo di imitare questo quando visitiamo le parrocchie: vogliamo che siano i bambini ad essere i primi da salutare. Così voi siete i rappresentanti della parrocchia di San Cleto. Siete bambini piccoli ed anche un po' più grandi: io auguro a tutti voi innanzitutto un buon anno, perché siamo ormai già da quattro settimane nel nuovo anno. E dunque tutti voi, tutti noi abbiamo un anno di più: dunque se uno è nato nel 1995 ora ha già un anno e se uno è nato nei 1920 come me ora ha già 76 anni. Allora vi auguro buon anno; ma buon anno nuovo non vuol dire soltanto una cifra in più, vuol dire anche un progresso come dice il Vangelo, progredire in Gesù il quale progrediva negli anni, progrediva nella grazia, progrediva nella sapienza. Io auguro tutto questo a voi: progredire negli anni, nella grazia, nella sapienza. A questo serve molto la catechesi, la catechesi nelle scuole e nella parrocchia. Ma a questo servono molto anche i sacramenti. Voi siete tutti battezzati, molti di voi riceveranno in questo anno la prima comunione, vi auguro di prepararvi bene a questo momento che vi aiuterà poi a proseguire nel vostro itinerario sacramentale. Ai lupetti e alle coccinelle auguro buoni campeggi.
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