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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI PELLEGRINI DI STINATZ (RFT)
NELLA DIOCESI DI EISENSTADT 

Lunedì, 21 giugno 1990

 

Caro signor vescovo, caro signor parroco, cari bambini e giovani, cari fratelli e sorelle della parrocchia di Stinatz!

Quest’anno festeggiate, con questo giubileo, il 22° anniversario della fondazione della vostra parrocchia. Il vostro pellegrinaggio a Roma, alle tombe degli apostoli Pietro e Paolo, protettori della vostra parrocchia, rappresenta il culmine spirituale dei festeggiamenti. Durante questo soggiorno nella Città eterna siete venuti anche dal successore di Pietro, come il vostro carissimo vescovo ha già più volte ricordato, per rafforzarvi nella fede e manifestare la vostra fedeltà al Papa. Vi ringrazio e vi esprimo di cuore il mio benvenuto. Quando viene posta ai cristiani la domanda che cosa sia la Chiesa, molti pensano prima di tutto a una concreta comunità, vale a dire, alla loro parrocchia. Accanto alla famiglia la parrocchia è il luogo dove l’uomo entra per la prima volta in contatto con la fede, con Cristo e la Chiesa. La parrocchia rappresenta in un certo qual modo la Chiesa in quel luogo. Per questo essa occupa un posto importante nella vita dei fedeli. Proprio il Concilio Vaticano II con la sua immagine di Chiesa ha dato un nuovo e alto valore alla parrocchia. Anch’io ho espresso questo valore nel mio scritto apostolico Christifideles laici nel capitolo “Il significato della parrocchia nella vita del fedele cristiano”. La parrocchia non è solo una struttura, un territorio o un edificio, ma è una famiglia di Dio, come comunità di fratelli legati da uno stesso spirito (Lumen gentium, 28). Essa non è solo una struttura di diritto, ma è comunità eucaristica, poiché è fondata su una unità teologica. Questo è anche il legame, l’unione vitale, la “communio” con l’intera Chiesa.

A riguardo posso ancora una volta richiamare unicamente alla memoria le parole che il Papa Paolo VI (24 giugno 1963) ha detto sulla parrocchia: “Siamo semplicemente convinti che la parrocchia, tradizionale e preziosa struttura, svolga un compito irrinunciabile e molto attuale, ad essa spetta infatti formare la prima comunità del popolo cristiano, essa riunisce il popolo e lo avvicina alla festa liturgica, protegge e fa vivere la fede negli uomini del nostro tempo, insegna la dottrina benefica di Cristo e realizza nel comportamento e nell’azione l’instancabile amore per le opere buone e fraterne”. Se guardate alla storia della vostra parrocchia potete constatare tutto ciò che anche in voi è accaduto per mezzo della parrocchia e nella parrocchia. Come minoranza di croati in territorio a maggioranza tedesca, avete potuto, proprio per mezzo della parrocchia, seppur tra problemi e difficoltà, mantenervi fedeli all’eredità trasmessa dai vostri padri, vale a dire alla fede, alla lingua e al popolo. Dovete sempre tenere presente tutto questo davanti agli occhi, anche in considerazione del vostro futuro cammino come parrocchia e contemporaneamente guardare a questo come obbligo spirituale. In questo contesto desidero ancora una volta rendere certe nel vostro cuore le parole che ho espresso in occasione della mia ultima visita pastorale in Austria nella grande festa, nota oltre frontiera, di Trausdorf: “Cari fratelli della Croazia, la vostra fede cristiana è sempre stata la vostra cultura croata. Che sia così anche in futuro. Le prime preghiere che avete sentito e ripetuto erano in lingua croata, nella lingua dei vostri padri, anche i primi inni spirituali erano intonati nella stessa lingua. Mantenete la fede come i vostri padri. Non vergognatevi della vostra fede. Mantenetela e sviluppatela nel ringraziamento dei vostri padri. Essa è un dono per la vostra terra e per la Chiesa nella vostra terra”. A tutti quelli che si sono adoperati in particolare nel passato e si prestano ancora oggi per questo compito, sia preti che maestri o anche altri responsabili, a ognuno di voi, che sente e si assume la responsabilità di questo compito, esprimo il mio ringraziamento.

Come Cristo, ognuno secondo la propria vocazione ha il dovere e il compito di portare, dove vive, la parola di Dio nei diversi ambiti della vita umana. Che possiate percepire questo compito nella vita quotidiana della vostra parrocchia, sempre insieme al vostro vescovo e al vostro parroco. Siate fedeli testimoni di Cristo in questo mondo, siate, come comunità cristiana, “un unico cuore e un’unica anima” e in essa ognuno di voi, secondo il suo compito, collabori alla costruzione del regno di Dio. Per questo possano sempre esservi di esempio e di intercessione i vostri Patroni, gli apostoli Pietro e Paolo.

Raccomando tutti voi, qui presenti, i nostri cari a casa, soprattutto i bambini, i vecchi e gli ammalati, nonché il futuro della nostra parrocchia alla protezione della Vergine Maria, a cui spesso e volentieri vi rivolgete e onorate come Regina dei croati e vi imparto di cuore la mia benedizione apostolica.

 

© Copyright 1990 - Libreria Editrice Vaticana

 



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